weschoolGià a partire dall'anno scolastico 2018-2019 è stato attivato un percorso sperimentale per l'utilizzo della piattaforma WeSchool come supporto per la fruizione a distanza da parte dei corsisti del CPIA di Cosenza.

La prima parte ha previsto un percorso di formazione generale per docenti intrapreso nell’ambito del Piano Nazionale Formazione Docenti (PNFD) successivamente approfondito dall’animatore digitale del CPIA, Prof. Salvatore Belsito, unitamente ai membri del Team digitale, che ha organizzato un ciclo di incontri di formazione suddividendo i docenti in piccoli gruppi tematici.

Un link ad alcune risorse per comprendere potenzialità e modalità d'uso di WeSchool.

Nell'anno scolastico 2019-2020 la formazione è proseguita con i docenti di nuova nomina, mentre i restanti docenti hanno iniziato a creare le proprie classi virtuali ed introdurre materiale ed esercitazioni per gli alunni.

E' stata creata anche una repository in cui i docenti di aree comuni possano condividere i materiali ed i link più adeguati man mano che vengono creati o individuati in rete.

In virtù dell'emergenza "Coronavirus" la scelta di puntare su una formazione specifica per la FAD si è rivelata quanto mai utile.

Ma, perchè la scelta di WeSchool?

Nasce dall'analisi di varie soluzioni e piattaforme presenti online, non solo italiane, avendo però sempre presenti alcuni aspetti.

Il target: chi utilizzerà la mia piattaforma? Chi vive la realtà dei CPIA ben conosce la tipologia di utenza, che spesso è alle prime armi con la lingua italiana, ha scarse conoscenze informatiche, spesso proviene da categorie svantaggiate.

L’hardware: i nostri utenti di quali strumenti di fruizione dispongono? Spesso solo di uno smartphone per comunicare, pochi usano il PC o il tablet.
E l’istituto scolastico di cosa dispone (o potrebbe disporre)? Implementare un ambiente FAD semi-professionale richiede un PC server, una connessione internet accettabile ed una piattaforma (molte sono gratuite es. Moodle), questo può essere realizzato in tutti gli istituti con costi irrisori. Il problema è individuare all’interno di ogni istituto un amministratore che possa implementare e gestire la piattaforma.

Il software: innanzitutto deve essere capace di adattarsi ai diversi dispositivi usati, garantire la multimedialità, essere interattivo (integrare strumenti di chat e/o video chat), ma soprattutto avere un’interfaccia agevole per i docenti che devono caricare i contenuti e deve risultare di facile fruizioni, magari anche tramite APP, per i corsisti (le interfacce a cartelle vanno bene per gli addetti ai lavori!), inoltre deve permettere una facile registrazione degli utenti, senza dimenticare, infine, gli aspetti legati alla sicurezza, alla privacy ed al cyberbullismo.

Le soluzioni possibili sono suddivisibili in almeno tre livelli di complessità.

Low: Ambienti collaborativi online tipo Google per condivisione materiali (Google Drive), creazione materiali (Google Documenti, Presentazioni) comunicazione (Gmail, Hangouts, Duo), somministrazione semplici quiz (Google Form). Esiste anche la possibilità di registrarsi su Google come scuola per utilizzare l’ambiente Classroom, che permette di creare classi e profilare gli utenti in maniera centralizzata di fatto, però, le funzionalità sono quasi identiche rispetto ad un semplice account Google.
Rimanendo a questo livello di complessità forse è meglio utilizzare gli strumenti di condivisione e comunicazione già presenti in alcuni registri elettronici, come il SOGI adottato nel CPIA di Cosenza

Medium: utilizzo di piattaforme didattiche e social gratuite tipo Edmodo e Fidenia con possibilità di gestione classi e questionari (QuestBase). Ci sono anche soluzioni commerciali tipo ClassFlow, un software ideato per i display interattivi e le LIM Promethean; tale software nasce per modalità didattiche qual è, ad esempio, la Flipped Classroom.

In questo segmento, la piattaforma più innovativa, completa e flessibile è WeSchool, un prodotto italiano, gratuito, facilissimo da usare lato docente e studente (esiste un’APP specifica). Ha il grande vantaggio di integrare in un un’unica suite strumenti di condivisione (è possibile condividere di tutto e da ogni sorgente), di assegnazione compiti e verifiche, di gestione di scadenze, ma al contempo permette di collegarsi in videoconferenza, di registrare gli accessi alla fruizione dei contenuti, di creare esercizi e verifiche di ogni tipologia (anche cruciverba e videoquiz), che spesso richiedono strumenti a parte tipo “learnigapps” o altro.
Tra l’altro ogni docente può gestire più classi (gruppi) e far partecipare altri colleghi alla propria classe in modo da condividere contenuti e didattica. Facile anche la registrazione tramite mail d’invito. Nessuna necessità da parte della scuola di attivare risorse HW e SW

High: Uso di piattaforme (Learning Management System) LMS, sviluppate prevalentemente con ambienti quali Moodle che, attualmente, risulta essere lo standard più diffuso. Infatti, oltre che nella sperimentazione nazionale di INDIRE (adultiinformazione.it), Moodle è stato utilizzato da alcuni CPIA come Bologna, Lecce e Lecco per implementare ambienti FAD. Probabilmente in futuro si andrà in questa direzione, soprattutto se sarà sviluppata da INDIRE una soluzione unica, ma articolata, e se sarà data la possibilità in modo agevole ai CPIA ed agli ISS di accedervi.

Al momento WeSchool appare una delle soluzioni più agevoli e semplici da mettere in pratica ed utilizzare.